I primi mesi del 2012 si stanno trasformando in un calvario per gli automobilisti, con i prezzi della benzina che raggiungono vette da record, fino a sfiorare i 2 euro a litro, cifra che fino a qualche tempo fa sembrava fantascienza. Il merito di questi rincari è da suddividersi equamente tra manovra Monti e situazione internazionale.
L'ultimo weekend ha segnato un nuovo rialzo dei prezzi dovuto soprattutto ad Eni, che ha spinto la benzina verso vette mai toccate con una media a 1,801 euro al litro che significa un aumento di 6 centesimi e punte sul territorio che hanno sfondato anche quota 1,9 euro al litro. Notizie poco confortanti anche per chi ha un diesel, che raggiunge una media di 1,74 con picchi al Sud che spingono oltre 1,77 euro al litro.
La forbice che separava fino a qualche tempo fa la benzina dal diesel sembra ridursi sempre di più, tanto che in alcune regioni si è raggiunta la completa parità di prezzo. Al solito, sono le regioni del centro-sud quelle più penalizzate, a causa sia delle accise regionali che del più alto prezzo di trasporto e distribuzione (o almeno questa è la scusa ufficiale).